Nessuno: semplicemente era una definizione che non era mai venuta in mente a nessuno, e men che mai per la Scuola Primaria!
Eppure noi abbiamo iniziato a farla, pur senza sapere come chiamarla…
Era da poco arrivata la LIM nella classe di mio figlio, una terza elementare, ed il suo maestro si stava inventando come usarla.
Io da informatico (ma laureato in Psicologia), ormai specializzato nella formazione a distanza per le aziende, ho pensato di costruire il prototipo di una cosa che avrebbe permesso di lavorare alla LIM con esercizi, schede, giochi didattici, filmati e quello che l’informatica metteva a disposizione; ma anche di far usare le stesse cose a casa ai bambini, purché avessero un qualsiasi modo per connettersi. Dunque nessuna app, cose da installare, preferenze per tipi di device o sistemi operativi: bastava potessero connettersi.
E quindi è nata una piattaforma internet, che poteva essere usata purché si avesse un qualsiasi browser: all’epoca solo di MS Explorer (che non esiste più) se ne trovavano in giro miriadi di versioni, e c’erano tutti gli altri: classici ed emergenti. Quindi semplice: tutte cose basilari, senza animazioni o effetti speciali. Doveva funzionare ovunque e comunque!
SusyDiario è nata così: la possibilità di far usare a bimbi di terza elementare, strumenti informatici in classe e a casa, anche solo con il telefono della mamma. E così è nata la nostra Didattica Digitale Integrata, anche se non sapevamo ancora che si sarebbe chiamata così!
Il primo nucleo si è evoluto usandolo: ricordo ancora i messaggini del Maestro Michele: “Non è che si potrebbe fare in modo che….” oppure “Sarebbe bello avere uno strumento che…”. Certe volte sono state notti insonni o quasi a correre dietro alle nuove idee!
Per 10 anni SusyDiario si è evoluta in questo modo: a scuola, con i bambini. I bambini sono cresciuti, poi sono usciti dalla primaria ed è entrata una prima con necessità diverse; i maestri avevano un’idea di cosa sarebbe stato bello fare; qualche bambino aveva un problema specifico che richiedeva cose specifiche. Terminato questo secondo ciclo ne è iniziato un terzo…
Qualcosa per la Didattica a Distanza ha cominciato ad essere aggiunto abbastanza presto: pensando a qualche bimbo a casa malato, o a situazioni più lunghe (ospedalizzazione, viaggio con i genitori…), e così abbiamo fatto in modo che si potesse ad esempio vedere cosa il bambino stava facendo, oppure mostrargli cosa faceva il maestro, mandargli brevi messaggi e ricevere le sue risposte. Ma essenzialmente facevamo Didattica Digitale Integrata.
Il salto c’è stato in occasione del lockdown delle scuole, a febbraio del 2020. Improvvisamente non si poteva più fare qualcosa in classe e poi assegnarlo per casa: non c’era più classe e la casa era l’unico ambiente.
Qui sono nati molti strumenti aggiuntivi:
- La possibilità di condizionare il percorso didattico di una lezione verificando risultati parziali ed automatizzando pause oppure percorsi alternativi
- La possibilità di comunicare, con la bacheca di classe dove ogni bimbo può lasciare i suoi messaggi e leggere quelli di tutti gli altri
- I primi strumenti per lo scambio di elaborati tra alunno ed insegnante e, dopo la correzione, tra insegnante e alunno
- Primi strumenti per il lavoro di gruppo
- Strumenti di scrittura e disegno: perché i piccoli della prima hanno bisogno di imparare ad usare le mani: scrivere in stampatello, poi passare al corsivo
- Un sistema di teleconferenza controllato dall’insegnante e a portata di bambino: anche il più piccolo!
- Strumenti di condivisione e comunicazione tra insegnanti
Così SusyDiario è diventata una piattaforma per la Didattica a Distanza: quasi suo malgrado.
Abbiamo sempre mantenuto ferme le caratteristiche ricercate fin dall’inizio:
- Semplicità: superata la prima registrazione l’alunno deve poter fare sempre da solo
- Leggerezza: non c’è bisogno di attrezzature all’ultimo grido e connettività a banda larga
- Controllo: è l’insegnante a decidere cosa si deve e si può fare
- Duttilità: nessun software da installare, nessuna app, nessuna scelta di apparecchiatura (pc, tablet, telefono) o sistema operativo (Windows, Android, Apple, Linux…)
Pare che ce l’abbiamo fatta. Il lockdown è stato brillantemente superato da tutti i bimbi, dalla prima alla quinta; gli insegnanti hanno lavorato bene, senza difficoltà; i genitori sono stati soddisfatti vedendo i bambini occupati senza dover essere li di continuo a caricare o scaricare file, applicazioni, valutazioni, attivare connettività…
Ora che sappiamo come chiamarla siamo tornati a fare Didattica Digitale Integrata, sperando che duri a lungo!