Chi conosce SusyDiario sa che è una piattaforma in continua (anche se a volte lenta: limiti del volontariato!) evoluzione: ritocchi, aggiunte piccole o grandi, aggiustamenti, correzioni.
A volte si tratta di suggerimenti oppure di richieste che provengono dagli insegnanti, altre volte è la mia anima di informatico che si illumina con qualche idea.
Ad esempio sono la risposta a richieste provenienti da insegnanti i due ultimi moduli pubblicati: il Piccolo dettato e Ordina i disegni.
Il modulo Piccolo dettato permette all’insegnante di caricare un file MP3 o WAV con una parola o una breve frase; inserire il testo trascritto e proporre il dettato ai bambini come compito. Fino a che il testo non viene trascritto correttamente il file sonoro verrà eseguito nuovamente ed all’uscita oltre al tempo impiegato saranno riportati anche gli errori compiuti.
Invece Ordina i disegni permette di caricare una serie di immagini (suggerito non più di 6 per una questione di spazio disponibile a video) che saranno automaticamente ridimensionate per poter essere facilmente gestite, oltre all’indicazione del compito da svolgere: cose tipo “cosa viene prima e cosa dopo?”.
Al bambino appare una griglia con tante caselle numerate quante sono le immagini, e sotto la serie di disegni ricombinata in ordine casuale. Con il mouse o il touch dovrà trascinare ciascuna immagine sulla casella corrispondente per metterle in ordine.
Entrambi questi strumenti mi sono stati richiesti da insegnanti che iniziano il ciclo quest’anno e, dopo aver sperimentato SusyDiario gli anni scorsi con bambini più grandi, hanno deciso di iniziare dalla prima: pare che la cosa stia funzionando bene!
Ci sono già maestri al lavoro su questi nuovi moduli che stanno preparando lezioni per le proprie classi con l’intenzione poi di pubblicarle per renderle accessibili a tutti gli insegnanti che le vogliano usare. E questa si chiama condivisione della conoscenza e libera circolazione dei contenuti!
Ma ci sono novità di cui quasi nessuno s’è accorto. Da un po’ di tempo SusyDiario è in grado, per la maggior parte dei moduli, di decidere se la risposta fornita sia corretta oppure no. Badate: anche prima nei risultati poteva apparire “Risposta giusta” oppure “Risposta sbagliata”, ma si trattava semplicemente della frase da associare ai risultati in funzione di condizioni predefinite. Per il software quell’esecuzione era semplicemente terminata con la scrittura di quelle stringhe.
Ora invece SusyDiario “sa” se la risposta è giusta o sbagliata e può modificare il suo “comportamento“ di conseguenza. In pratica al termine di ogni prova applicherà un algoritmo che le permette di ottenere una valore binario: giusto oppure sbagliato.
A cosa serve questa valutazione? Per il momento è possibile, quando si imposta la ripetizione forzata di un modulo, attivare una opzione che interrompe la ripetizione quando valuta un risultato giusto. In altri termini si possono dare lezioni per casa del tipo “Rispondi al quiz sui verbi fino a che non dai la risposta giusta, oppure almeno 10 volte“. Ovviamente la cosa può essere applicata a qualunque esercizio: aritmetica, geometria, geografia….
Ma uno dei motivi che mi ha spinto ad arrivare a questo strumento di valutazione è che vorrei, in futuro, permettere all’insegnante di dare ai bambini compiti per casa più “intelligenti”. Usando la condizione “Se risponde giusto allora…” e “Se risponde sbagliato allora…” potremmo ad esempio scegliere con quale modulo far continuare i compiti: uno più semplice se il bambino sbaglia, uno più complicato se fa giusto. E magari in seguito uno ancora più complesso se fa giusto in un tempo inferiore a…
Ecco: la mia mentalità da informatico (ma pur sempre laureato in Psicologia!) mi spinge a pensare che in questo modo i bambini che sono più avanti potrano provare maggior interesse ed annoiarsi meno facendo i compiti (ovvero Potenziamento). Quelli che hanno bisogno di più aiuto invece potranno vedere ridotte le loro difficoltà: non abbacchiarsi e fare un percorso più graduale di apprendimento (e qui ovvero Recupero) anche quando non sono in classe con l’insegnante che li può seguire direttamente, ma a casa a loro di fronte ai compiti per casa.